Premesse Storiche Allegate all’Atto Costitutivo della Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio del 6 luglio 2001.
Il setificio Galleani, che prese in seguito la denominazione di FILATOIO ROSSO di Caraglio (per il colore che lo caratterizzava), continuò la produzione fino all’ultima guerra mondiale. Dopo la cessazione della produzione, l’edificio ebbe alcuni passaggi di proprietà e, da ultimo, venne acquistato dal Signor Domenico BUZZI. Nel 1991, la proprietà, in collaborazione con l’ADSI (Associazione Dimore Storiche) provvide a richiedere al Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali (su proposta dell’ADSI e sulla base della legge 1° giugno 1939 n. 1089) l’emanazione dei provvedimenti di tutela vincolistica dell’immobile storico “Setificio di Caraglio, ovvero, Filatoio Rosso”.
Al tempo stesso, il proprietario diede incarico all’ADSI di predisporre la progettazione preliminare ed esecutiva per il Restauro ed il Riuso Funzionale dell’edificio. L’ADSI si rivolge per tale incombenza agli architetti Calvi di Bergolo, Mellano e Toselli. Con Decreto 31/1/1997, il Ministero per i Beni Culturali ed Ambientali, riconosce “l’interesse particolarmente importante ai sensi della Legge 10 giugno 1939 n. 1089 dell’edificio Filatoio Rosso e sottopone a tutte le disposizioni di tutela contenute nella Legge stessa l’edificio in questione”.
Nell’ ottobre 1996
la Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali, invita il proprietario ed il Comune di Caraglio ad esaminare tutte le possibilità per salvaguardare il monumento storico. Il 24 gennaio 1997, il Comune di Caraglio, con delibera del Consiglio Comunale, decide di prendere le opportune iniziative per ottemperare all’invito della Soprintendenza.
Nei mesi successivi del 1997, l’Ing. Luigi Galleani d’Agliano, discendente del fondatore del Setificio Galleani di Caraglio (ora denominato Filatoio Rosso) si fa promotore della costituzione di un “Comitato per il recupero del Filatoio Rosso” e, parallelamente, si fa parte diligente per ottenere, dalle principali fondazioni bancarie del Piemonte, i fondi necessari per consentire al Comune di “acquisire la piena proprietà dell’edificio”
Il 28 luglio 1997, il Comune di Caraglio, congiuntamente con l’ADSI, sulla base della disponibilità dell’immobile garantita da una promessa di comodato da parte del proprietario, presentò al Presidente della Regione domanda per ottenere il contributo dell’Unione Europea e della Regione stessa per realizzare il progetto di 16 miliardi, nel frattempo predisposto dagli Architetti Calvi, Mellano e Toselli, e tale da documentare la fondatezza della spesa anche ai fini di futuri appalti. La richiesta, così come formulata, non poté essere accolta per mancanza di fondi nel finanziamento ipotizzato, ma la Regione diede garanzie su un finanziamento del progetto tramite contributo INTERREG II
Il 19 maggio 1998
l’ADSI, a nome del costituendo Comitato per il Recupero del Filatoio Rosso (Comune di Caraglio, proprietario dell’edificio, ADSI, Associazione Marcovaldo) presenta all’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, una nuova domanda per partecipare al contributo INTERREG con la procedura a Regia Pubblica, con il Comitato stesso come beneficiario finale. La Regione Piemonte accoglie la richiesta ma indica come beneficiario finale del finanziamento il Comune di Caraglio, il quale, con Delibera della Giunta Comunale, numero 92 del 11 giugno 1998, prende atto della documentazione progettuale predisposta dagli Architetti Calvi di Bergolo, Mellano e Toselli. Il Comune di Caraglio diventa, quindi, il beneficiario finale del finanziamento ed inizia le trattative per l’acquisizione dell’edificio con i fondi ottenuti dalle Fondazioni Bancarie ( Fondazione C.R.T., Compagnia di San Paolo e Fondazione C.R. C.) su interessamento dell’Ing. Galleani d’Agliano
L’8 aprile 1999, con Atto del Notaio Maurizio GALLO ORSI di Torino, viene costituito il “Comitato per la Rinascita del Filatoio Rosso”, con Presidente il promotore, Ing. Luigi Galleani d’Agliano e vice Presidente il Rag. Belliardo, all’epoca Sindaco di Caraglio ed altri due membri nelle persone del Dottor Fabrizio Pellegrino, Presidente dell’Associazione Marcovaldo e dell’Architetto Ippolito Calvi di Bergolo, all’epoca Presidente dell’ADSI. Il Comitato viene riconosciuto dalla Regione con Delibera 6 agosto 1999.
Il 18 giugno 1999
in Torino, nello Studio del notaio Bruno Galleano, è sottoscritto l’atto pubblico di vendita dai Signori Michelangelo Buzzi e Domenico Buzzi, al Comune di Caraglio del fabbricato denominato Filatoio Rosso. La stipula del Rogito era stata autorizzata dalla precedente Amministrazione Comunale con Delibera del Consiglio Comunale di Caraglio numero 16 del 22 aprile 1999. L’atto è sottoposto a condizione sospensiva, stante il diritto di prelazione a favore dello Stato, previsto dalla legge 1089/39. Successivamente, in data 23 settembre 1999, sempre nello studio del notaio Bruno Galleano, è sottoscritto l’atto pubblico con cui si accerta la verificazione della condizione sospensiva e, cioè, che lo Stato italiano non ha esercitato il diritto di prelazione. Da questa data, l’immobile entra nella proprietà del Comune di Caraglio che ne acquista contestualmente la materiale disponibilità.
Nel settembre 1999, viene pubblicato il Decreto Regionale che sancisce l’assegnazione dei fondi UE e Regionali al Comune di Caraglio per la realizzazione del primo lotto di 4,2 (quattro virgola due) miliardi. In data 15 ottobre 1999, la Giunta Municipale del Comune di Caraglio affida, ad un gruppo di professionisti, l’incarico della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, nonché della Direzione Generale dei Lavori per il recupero, restauro, riuso funzionale del Filatoio Rosso.
Nel novembre 1999
l’Amministrazione Comunale di Caraglio, prende atto dei progetti definitivi ed esecutivi e, constatatane la regolarità, li invia alle competenti Soprintendenze Regionali per le necessarie autorizzazioni, ricevute le quali, indice la gara d’appalto.
Il 7 giugno 2000 il “Comitato per la Rinascita del Filatoio Rosso di Caraglio“, originariamente composto da quattro membri, integra il numero dei componenti, statutariamente previsti fino ad un numero di 9, con i signori: Aurelio Blesio, sindaco del Comune di Caraglio; Aldo Pellegrino, vice-sindaco del Comune di Caraglio; Vincenza Giordano (Assessore alla Cultura presso il Comune di Caraglio); Arturo Rosso (Consigliere Comunale di Caraglio); Giacinto Baldracco (esperto locale di dimore storiche). Nella stessa riunione, il Consiglio Direttivo nomina il Comitato Tecnico Consultivo, composto dai signori: arch. Ippolito Calvi di Bergolo, arch. Alessandro Mettano, arch. Aurelio Toselli.